Hockey: Il mondo dei comprimari, Erik Gryba di DANIELA SCALIA
October 21, 2016

Ho ripassato un concetto, è bello anche studiare i comprimari.
La rete, le notizie ti portano sempre a galla le star, ma dopo un'amichevole amatoriale ho sentito un po' di discorsi interessanti su un comprimario.
Erik Gryba, forse il settimo difensore degli Edmonton Oilers, forse addirittura destinato a giocare spesso in AHL (la lega inferiore).
Cos'ha? Cosa gli manca? Finirà "sotto" o magari giocherà spesso e avrà un rinnovo di contratto?
Che interessante, mi piace ascoltare opinioni diverse.
Gryba costa poco, e col salary cap non si scherza, è scarsino col disco, non è certo l'artista da powerplay e per la NHL è anche abbastanza lento.
Per la prima volta ho sentito il termine «depth defender», giocatore prezioso per la quantità. Lo hanno preso da Ottawa perché è «intimidating and safe». Ha una funzione precisa, fa una cosa che Edmonton non sembra fare bene, Luca chiama queste mosse «selezioni a incastro», che sono diverse da quelle di talento. Funzione precisa quindi: rompe la circolazione del disco avversario, «cycle breaking».
Forse l'allenatore di Edmonton (non so chi sia) non si fida degli altri difensori, forse è d'accordo con il club di dare più ghiaccio in AHL a Nurse che è giovane e non va affrettato. E poi Gryba è un...minute easier. E chi non lo sa questo concetto?!?
Scherzi a parte ho dovuto chiedere due volte: è un difensore che pur essendo lento rende facili i minuti di chi gli gioca a fianco, fa alzare la resa e le statistiche del compagno di linea. Sono andata a vedere in rete, Davidson è figo ma ha bisogno di un Gryba. E poi ci sono i difensori che caricano e quelli no, Gryba si, tira delle gran suonate ma raramente sono irregolari, anche se la gente lo conosce per questo carica distruttiva a Ellers: link
Si, guardare una partita a vanvera può essere noioso, non vedi il disco etc. etc. però sotto c'è tutto un mondo.
Che si chiama hockey.
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